Il nostro "poeta"

Messina Raffaello
il suo nome è adriana e delle volte grida come una campana
ogni volta che apre la porta la trovi con una faccia sconvolta
ci da il buongiorno con il detto posate la scopa e la paletta
ma a lei ce la teniamo stretta stretta .
l'altra e dolce come una panna è il suo nome è rosanna
di nome va matilde tigano e quando fa l'opertatore sembra un vero capitano.
lei è paziente è bella il suo nome è rossella ..
a chi non piace la coca? la migliore è chiara la cuoca..
lui è davide pirillo e assomoiglia a uno sbirro
dai i maschi sembra un carabiniere ma è meglio come infermiere..
grazie a noi x scandale e famosa lei è la nostra grande rosa..
tanto carina e fina il suo nome è luigina
l'altra e rosa delle pulizie
ed è meglio delle zie ..
e bella come un giglio
ora c'è anstasia bonofiglio
se non dico lei mi viene una smania
e mi viene in mente stefania
il gusto preferito e la sracciatella
e ora nella mia testa c'è antonella
a scuola quundo mangio un panino penso sempre a ines de fino molto intelligente e persuasiva e a qualcuno con i suoi sguardi colpiva
la notturna chiara pingitore lavora sempre senza timore
quando si incazza dice "domani glielo dico ad adriana che sicuramente griderà come una campana ..
l'altro è clemeno e qualcuno dice ne possiamo farne a meno
ripetiamo sempre che vogliamo un apaghetta al mese
ed ecco che arriva anna cicalese
sul presepe c'è una stella
qui per voi raffaella
lei è la nostra tatà e insieme giriamo la città
chi la vuola una caramella?
ecco qui ke ritorna ornella
se mescolo un pò di cioccolato e panna
sta arrivando anna
riesce a trasmetterti la sua allegria e il malumore ti caccia via..
quando porto con me la borsa di carpisa
all'improvviso mi trovo luisa
un po sarcastica ma rimane fantastica..
chi lo vuole un po di caffè?
guarda chi c'è maria miliè
l'altra e franca crugliano
e a cunare fa sempre piano piano
oh no!!!!! e guarda chi arriva oggi?!
è gelsomina dai maschi non è amata
e qualcuno sinceramente non la mai accettata
dicono ke lei è egocentrica e estroversa
ma rimane una possibilità persa
sulle scale senti le sue gridate
e i maschi muiono dalle risate..
loro sono riccardo e bernardo
che si occupano dell'elettricità
e qualcuno usa tanta moralità
lei è la segretaria di carvelli
il suo nome è assunta
e per ogni cosa lei si punta
dice che di noi si può fidare ma è meglio EVITARE!!!
lui è tonino bitonti
e per il problema economico cerca sempre delle fonti
aspettate un attimo sta arrivando lucio che con il suo detto "ciao chicchina"
saluta così la più piccolina
dai maschi è arrivato mario aversa
e delle volte usa una moralità controversa
chiama e dice che non pò venire
e adriana non riesce a capire
non sa come agire
ed è per questo che è meglio prevenire
passando sulle strade di vercelli
ho incontrato il signor carvelli
ogni volta che li chiediamo qualcosa adriana diventa pazza furiosa
e sempre li che ci ascolta
e dopo però ha una reazione un po sconvolta
dice sempre parlatene con l'operatore di turno
che sicuramente sarà meglio del notturno
dicono sempre che è una figura importante
ma per qualcuno non vale niente
dice ora soldi non ne tengo ci vediamo domani che sicuramente vengo..
BY NOI RAGAZZI DI VILLA CONDOLEO :)

Le straordinarie qualità di un uomo…

Nell'archivio dei miei ricordi ,negli anni che comprendono i miei 14 e 19 anni ,c’è una raccolta infinita di memorabili e indimenticabili incontri quotidiani avuti con un uomo,un grande comunicatore, senza orpelli, secco e preciso,un uomo che ammiravo a dismisura. Quel che c'è da dire va detto, con ogni mezzo, con i libri, sui giornali o anche semplicemente parlando di lui. Don Renato Cosentini era un comunicatore perfetto, capace di coinvolgere chiunque. Lo era stato con il popolo di Scandale  nei suoi primi anni di sacerdozio e con i suoi bambini,quelli della Casa della Carità,da lui stesso fondata.. Colpiva la sua comunicabilità innata, la carica umana che sapeva trasmettere. Gentile, aperto, disposto a capire tutto, paterno senza essere paternalista; ma fermo, esigente, anche insistente, sicuro nei princìpi cristiani e sicuro che non serva imporli quanto proporli: questo tipo di direttore spirituale era don Renato Cosentini. Uno che non agguantava la "preda", che non la trattava altezzosamente, ma che al contrario si avvicinava con delicatezza, non si stancava mai di spiegare e incoraggiare; uno che confortava, che esaltava i successi e relativizzava le sconfitte di quelli che si rivolgevano a lui. Don Renato sapeva essere scrittore avvincente, con uno stile graffiante , genuino e scorrevole, efficace e coinvolgente, maestro di vita crudo e dolce insieme. Uomo di grande cultura,l’ho adulato per questo!! E comunicatore straordinario lo era nell'organizzare iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica di Scandale ,per quanto il più delle volte non sia stato capito. Si servì della sua autorevole parola, oltre che dei giornali, per tutte le manifestazioni scaturite dalla sua mente fantasiosa e vulcanica. Credo che in Calabria fossero in pochi a non conoscere Don Renato. Don Renato fu perfino uno "scandaloso" comunicatore, quando sul letto di morte decise di desiderare che la “sua Casa” continuasse a vivere,nonostante la gente lo vedesse finito e incapace di poter ancora decidere.. Volle essere così per donare se stesso ai propri ragazzi, fin oltre la morte, e perché così nessuno avrebbe potuto negare che Don Renato avesse sconfitto quella morte che tanto temeva,negli occhi di tutti quei bambini che ha aiutato. Troppi ragazzi, troppe persone bisognose hanno avuto grazie a lui la possibilità di vivere e costruirsi un futuro,va ringraziato anche solo per questo,per la speranza che ha elargito. Questo era don Renato Cosentini.

Ricordo commossa che, alla fine dei nostri dialoghi,mi ripeteva sempre : “Prega per me quando morirò”…Beh Don Renato, se è vero che le anime possono sentire ciò che i vivi vanno predicando e dicendo ,allora è anche vero che udirai di tanto in tanto un sibilo ,un vento leggero che ti porta il mio pensiero…

Don Renato io non ti dimenticherò mai….
ELENA PAVONE

Mena Scalise – “Irrecuperabile amore”

Dal blog Storia di Scandale di Luigi Santoro

Irrecuperabile amore


Tu, non sai quello che hai perso in questi anni:

hai perso i miei sorrisi

le mie grida di gioia

i miei pianti di dolore.

Hai perso le orme dei miei passi

il sapore dei miei abbracci.

Hai perso il cielo dei miei occhi

il profumo dei miei dodici anni.

Hai perso il suono della mia voce

il rumore dei miei silenzi.

Hai perso me, e soprattutto il mio amore per te.

Forse un giorno cercherai quello che hai perso

ma non potrai più averlo perché io non vorrò più.

Nel 1961 "Il secolo" pubblica un articolo su scandale

Dal blog Storia di Scandale di luigi Santoro

POVERA, TROPPO DIMENTICATA ED INFINITAMENTE BELLA. BISOGNA AMARLA PROFONDAMENTE E DEDICARSI AD ESSA CON SPIRITO PIONIERISTICO PER OTTENERE QUALCHE RISULTATO.

Il “miracolo italiano” non si estende alla Calabria

Crotone 13 aprile 1961 – Uomini politici e giornali vanno...alla scoperta della Calabria, questa nobile terra troppo dimenticata e infinitamente bella. Ed è qui, a Crotone, fra gente semplice che non teme la fatica, che ci hanno consigliato una visita a qualche paese dei dintorni. Uno fra tanti, tanto si assomigliano tutti.

Eccoci per esempio a Scandale: 800 metri sul mare sulla strada che da Crotone porta a Santa Severina. Un paese di circa ottomila abitanti che potrebbe al massimo ospitarne, malamente, la metà.

Case vecchie, annerite, con povere stanze dove si vive in una triste promiscuità: strade sassose malamente illuminate di notte, torme di bambini per le strade, male vestiti e peggio nutriti. Servizi igienici inesistenti, e impossibilità o quasi di lavoro dato che anche l’agricoltura è abbandonata e curata all’antica quel tanto che basta per alimentare le famiglie cariche di bimbi e di miseria. Gli uomini, quando possono emigrano verso il Nord o meglio all’estero: le donne accudiscono alla campagna e ai molti bisogni della casa. E i bambini? Disertano spesso la scuola perché mancano anche i soldi per i libri o per un grembiulino.

Vivono all’aperto, sbandati, mocciosi e salutano festosi le poche macchine che passano o i radi turisti in cerca di questo triste folclore.

Nessuno provvede: le autorità locali non ne hanno le possibilità, quelle centrali hanno altro da fare anche se esaltano “il miracolo italiano”. Se qualche cosa si fa è dovuta all’iniziativa privata, alla generosità e al cuore di qualche singolo.

Abbiamo voluto far visita ad un giovane sacerdote il quale da solo ha cercato di arginare la propaganda rossa, che ha buon gioco in un ambiente così misero, andando incontro su un piano umano e sociale, a qualcuna delle maggiori necessità. Non è molto, ma l’esempio dovrebbe essere seguito.

Don Renato M. Cosentini ha raccolto nel poco spazio della Parrocchia, una quarantina di bambini fra i più bisognosi e abbandonati. Non una propaganda religiosa, ma un’assistenza umana e sociale. Questi bambini imparano le più indispensabili cognizioni scolastiche, ricevono alimenti e indumenti; qualche volta anche soldi. Apprendono le prime nozioni del vivere civile, sono tenuti al corrente di quanto è necessario sapere. E soprattutto sono tenuti lontano dalla strada.

Un’opera altamente meritoria specialmente; opera di un uomo, un giovane sacerdote, e non di una organizzazione catechistica o politica. Ma Don Cosentini mira più innanzi. Vuol creare una fonte di lavoro per gli abitanti di Scandale, ed ha per questo i suoi progetti in via di risoluzione. Uno dei tanti paesi della nobile Calabria, questo, ma è come tutti gli altri. Gente buona ecc. [...]



Parte di un articolo del giornale “IL SECOLO” d’Italia, organo del Movimento Sociale Italiano, pubblicato venerdì 14 aprile 1961, Anno X, n° 89.

Una persona speciale


Bimbi senza genitori,
Bimbi senza nessuno
Che li possa aiutare,
Bimbi lasciati in mezzo a una strada,
Bimbi con problemi familiari,
Costretti a rubare
A chiedere l’elemosina,
Che vorrebbero andare a scuola
Ma che non possono,
Poi finalmente,
Una persona speciale
Li tende la mano,
E come in una grande famiglia
Si sta insieme per dimenticare
Un destino crudele.
Grazie, persona speciale.
(Silvia Tahiri)

Joumana Haddad


Nessuno può immaginare

Quel che dico quando me ne sto in silenzio
Chi vedo quando chiudo gli occhi
Come vengo sospinta quando vengo sospinta
Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.
Nessuno, nessuno sa
Quando ho fame quando parto
Quando cammino e quando mi perdo,
nessuno sa che per me andare è ritornare,
e ritornare è indietreggiare
che la mia debolezza è una maschera
e la mia forza è una maschera
e quel che seguirà è una tempesta.
Credono di sapere
Ed io glielo lascio credere
E creo.
Hanno costruito per me una gabbia
affinché la mia libertà fosse una loro concessione
E ringraziassi e obbedissi
Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro
Sono libera nella vittoria e nella sconfitta
La mia prigione è la mia volontà!
La chiave della prigione è la loro lingua
Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio
E al mio desiderio non impartiscono ordini.
Sono una donna.
Credono che la mia libertà sia loro proprietà
Ed io glielo lascio credere
E creo.
                      Joumana Haddad

1° smielatura

18 Agosto 2011, ore 18,00: prima smielatura del nostro apiario.
L’atmosfera è eccitante, adulti e ragazzi insieme per raccogliere i primi frutti dell’opera delle nostre api ,in un clima festoso, carico di interesse e curiosità.
Il responsabile del progetto mostra i sei melari che tanto generosamente, in soli tre mesi ,i nostri instancabili sciami hanno provveduto a curare e trasformare nella grazia che è sotto i nostri occhi e che qualche ape,   volteggiando a riprese apparentemente cadenzate  nel laboratorio, controlla come a volersi assicurare che il lavoro del proprio gruppo venga ben riconosciuto ed apprezzato.
Anche il nostro gruppo – sciame collabora per la riuscita dell’operazione così, mentre il responsabile del progetto comincia a fare una piccola dimostrazione su come eseguire la disopercolatura e riporre poi i telai nella centrifuga, contemporaneamente i ragazzi a turno eseguono le diverse operazioni orgogliosi di riuscire e le suore, intraprendenti come sempre, hanno già programmato di utilizzare la cera di risulta dai telai per creare loro stesse delle profumatissime candele per la cappella.
Tutt’intorno il profumo del miele già  inebria l’aria e quando dal rubinetto sgorga quel  liquido ambrato è un momento di festa: per la prima volta vediamo il nostro miele.
Adesso riposa nei maturatori  in attesa di essere invasato ed etichettato orgogliosamente con il nome del MIELE DEL CONDOLEO.
Noi viviamo di questo: di piccoli ma preziosi momenti magici.

Lettera al Presidente Scopelliti

I nostri Operatori scrivono una lettera accorata al Presidente Scopelliti per le rimesse regionali ferme oramai da un anno, la Fondazione vanta un credito dalla Regione ancora risalente all'anno 2009. Ecco la lettera:


ON. GIUSEPPE SCOPELLITI 
Governatore Regione Calabria

Per conoscenza :
-          Sig. Prefetto Crotone
-          Sig. Sindaco di Scandale
-          Sig. Presidente Provincia Crotone
-          Sig. Presidente Tribunale per i minorenni di Catanzaro
-          Sig. Presidente Conferenza episcopale calabra
-          Sigg. Segretari Cgil – Cisl – Uil





Buone e serene vacanze, Sig.Presidente. Anche Lei ha diritto a godersi un meritato riposo dopo mesi intensi di lavoro nel governo della nostra regione. L’augurio le viene dal personale dipendente della Fondazione Casa della Carità di Scandale  al quale  non è consentito di godersi le ferie. E’ da circa un anno che  non riceviamo stipendio perché la Regione non effettua le rimesse alla Fondazione relative alle rette per i minori accolti nelle case famiglie. Ci dicono che la Regione non ha liquidità per pagare le rette ma noi non abbiamo liquidità per soddisfare i bisogni primari del vivere quotidiano. Molti di noi hanno famiglia e di questo passo l’unica possibilità che ci rimane è quella di trovare la strada  che ci conduca alla casa di qualche usuraio. Sig. Presidente dato che lei dice di essere molto vicino ai bisogni della povera gente perché non compie un atto di coraggio: rinvii di qualche mese il pagamento degli stipendi  e  compensi vari e rimborsi vari  di tutti i consiglieri regionali, compresi i suoi, e  la Regione avrà la liquidità per pagare  le case famiglie. Non ci dica che questa è una provocazione. La nostra esasperazione è provocata giorno per giorno e noi non possiamo sfogarci con uno sciopero o una qualsiasi protesta perché non lavoriamo in una fabbrica , non trattiamo prodotti, abbiamo a che fare con minori  sulle cui difficoltà non possono scaricarsi anche le nostre.
Questo appello forse cadrà nel vuoto come nel vuoto è caduto l’appello che mesi or sono abbiamo rivolto al sig. Prefetto di Crotone.
Buone vacanze , allora, Sig. Presidente e ci scusi se la presente la giriamo  ad altre personalità istituzionali perché sappiamo che la nostra situazione è un altro piccolo pezzo di questa nostra amara  Calabria.

Gli Operatori della Fondazione

Un mondo migliore


Per chi ha un amico
E quando vince non si
Prende di invidia e gelosia
Per chi passa per strada e vede le persone povere
E non fa finta di niente
Per chi si offre volontario
Ad aiutare il prossimo
Per chi non fa distinzione
Di colore,lingue e razza
E li aiuta ad andare avanti
Per tutti quei bambini che
Ancora oggi sono senza  una casa
E senza mangiare
Non importa dove sei, dove ti trovi
L’importante è che ci sono delle persone
Che aiutano chi è in difficoltà
Per chi dice che la vita è finita
Ma è proprio in quel momento sta per iniziare
Per chi vuole un mondo migliore
Senza odio,senza guerre
E soprattutto con tanto amore
  
                               Esmeralda  Tahiri

Raccolta fondi

L'importanza di una Casa Famiglia per Donne in difficoltà.

la Fondazione è chiamata a dare risposte alle multiple esigenze che il quadro di emergenza attuale lascia registrare nel nostro territorio, dove la crisi economica e l’emergenza immigrati hanno contribuito ad accrescere il degrado sociale ed il  bisogno  di interventi a carattere di urgenza destinati a dare soluzioni alle molteplici esigenze che si verificano. L’attività di accoglienza dei minori nelle nostre case famiglia ha, infatti,  fatto censire spesso richieste di possibilità di inserimento per donne in difficoltà, a volte  con figli, ed una certa complessità da parte dei Servizi Sociali locali nel riuscire ad individuare strutture adeguate dove inserirli; a tali richieste spesso rispondiamo con l’unico modo possibile che abbiamo: il collocamento in casa famiglia dei minori e l’accoglienza volontaria della madre, in uno spazio a nostra disposizione, per dare al nucleo familiare la possibilità di restare insieme; il tutto però avviene con carattere di provvisorietà e ci si trova spesso, dopo un percorso educativo proficuo intrapreso e relazioni affettive instaurate,ad assistere al trasferimento del nucleo familiare presso altre strutture giuridicamente autorizzate, il più delle volte lontano dal loro contesto di provenienza; essi subiscono , quindi, un ulteriore sradicamento, proprio per la mancanza di strutture adeguate nel territorio viciniore. Una casa famiglia per donne in difficoltà e con prole si colloca  armonicamente all’interno di un contesto di azione sociale e psico-pedagogica che la Fondazione realizza da oltre un cinquantennio,  trovando in questo progetto la possibilità di rispondere ad un’esigenza urgente che nel territorio si è delineata: quella di dare l’opportunità ad un genitore o donna in difficoltà di essere sostenuto e supportato, attraverso un percorso di rimozione di stati traumatici, inibitori e recupero delle proprie capacità genitoriali o personali, in quell’ottica di empowerment che oggi sta alla base della metodologia di azione del welfare: non assistenzialismo ma percorsi che facciano emergere le capacità resilienti in ciascuno individuo e promuovano successi graduali capaci di far riacquistare quell’autostima necessaria alla rimozione delle difficoltà presenti.

AIUTATECI A REALIZZARLA!

Il Giornalino

E' uscito il numero estivo del nostro giornalino.

Il Cammino (clicca per visionare)

Luglio 2011


       

Chiude la nostra Scuola Primaria

Tra le attività socio culturali  , don Renato  ha sempre ritenuto di dovere offrire alla comunità locale l’opportunità  della scuola paritaria . Nel 1951 aveva aperto un convitto nel centro del paese per dare la possibilità ai figli  dei nostri contadini e artigiani di poter accedere  agli studi.  In seguito, una volta che  venne realizzata la Villa Condoleo pensò  di istituire una scuola elementare, una materna e  una scuola superiore . Tanti ragazzi hanno avuto una sana educazione e una buona formazione grazie  alla presenza delle scuole della Villa Condoleo.   Ora , le disposizioni ministeriali che obbligano l’iscrizione di almeno dieci alunni per classe per le scuole  primarie e i mancati trasferimenti statali hanno determinato la chiusura di molte scuole paritarie.  Anche il Consiglio della nostra Fondazione  ha ritenuto inevitabile  la decisione  di chiudere la scuola primaria della Villa Condoleo. Si tratta  di una dolorosa  determinazione  che si accoda  a quelle di tante scuole private  costrette  a non aprire le loro aule per  il prossimo anno scolastico. Per molte famiglie ciò rappresenta  una mancanza di opportunità formative  ed educative per i loro bambini mentre  la  conseguente perdita di lavoro  per  il personale addetto si traduce  in un danno sociale.
Non ci resta che augurarci tempi meno difficoltosi perché possiamo riprendere  ancora una volta  il nostro impegno per dare alla comunità locale  un adeguato servizio nel campo  dell’attività scolastica.
Un Grazie particolare alle Insegnanti che hanno con caparbietà, lavorato e sostenuto la scuola.
Grazie.