Raccolta fondi

L'importanza di una Casa Famiglia per Donne in difficoltà.

la Fondazione è chiamata a dare risposte alle multiple esigenze che il quadro di emergenza attuale lascia registrare nel nostro territorio, dove la crisi economica e l’emergenza immigrati hanno contribuito ad accrescere il degrado sociale ed il  bisogno  di interventi a carattere di urgenza destinati a dare soluzioni alle molteplici esigenze che si verificano. L’attività di accoglienza dei minori nelle nostre case famiglia ha, infatti,  fatto censire spesso richieste di possibilità di inserimento per donne in difficoltà, a volte  con figli, ed una certa complessità da parte dei Servizi Sociali locali nel riuscire ad individuare strutture adeguate dove inserirli; a tali richieste spesso rispondiamo con l’unico modo possibile che abbiamo: il collocamento in casa famiglia dei minori e l’accoglienza volontaria della madre, in uno spazio a nostra disposizione, per dare al nucleo familiare la possibilità di restare insieme; il tutto però avviene con carattere di provvisorietà e ci si trova spesso, dopo un percorso educativo proficuo intrapreso e relazioni affettive instaurate,ad assistere al trasferimento del nucleo familiare presso altre strutture giuridicamente autorizzate, il più delle volte lontano dal loro contesto di provenienza; essi subiscono , quindi, un ulteriore sradicamento, proprio per la mancanza di strutture adeguate nel territorio viciniore. Una casa famiglia per donne in difficoltà e con prole si colloca  armonicamente all’interno di un contesto di azione sociale e psico-pedagogica che la Fondazione realizza da oltre un cinquantennio,  trovando in questo progetto la possibilità di rispondere ad un’esigenza urgente che nel territorio si è delineata: quella di dare l’opportunità ad un genitore o donna in difficoltà di essere sostenuto e supportato, attraverso un percorso di rimozione di stati traumatici, inibitori e recupero delle proprie capacità genitoriali o personali, in quell’ottica di empowerment che oggi sta alla base della metodologia di azione del welfare: non assistenzialismo ma percorsi che facciano emergere le capacità resilienti in ciascuno individuo e promuovano successi graduali capaci di far riacquistare quell’autostima necessaria alla rimozione delle difficoltà presenti.

AIUTATECI A REALIZZARLA!